Ma chi era veramente Cristoforo Colombo?
Piú ci si inoltra nello studio di questo argomento e piú si rimane colpiti dalla complessità del personaggio che arriva a costituire per noi un vero e proprio enigma!
Il bello è che l’enigma lo crea lui stesso quando fa scrivere al figlio (nelle Memorie che gli sta scrivendo):”…lui (sarebbe Cristoforo Colombo che da ora indicherò soltanto con C.C.) volle che rimanessero sconosciute e incerte la sua origine,ma anche la sua patria…”!!!
Questo significa che l’ombra del mistero su dove è nato e di chi è figlio si proietta come dubbio tentacolare su ogni cosa scritta da lui stesso (diari,documenti,lettere,note…), dovendo nascondere e proteggere chissà quale inconfessabile segreto!
Cominciamo bene! Ed allora, l’unica cosa che ci rimane è quella dei “fatti incontestabili” della sua biografia su cui possiamo esercitare la nostra analisi ed elaborare interpretazioni, avvalendoci, semmai, di qualche informazione che estrarremo, ora di qua e ora di là, dalle fonti scritte.
Ma andiamo ai fatti!
Si sposa intorno al 1479-80 con una nobile portoghese figlia nientemeno che di Bartolomeu Perestrelo, il quale era stato Capitano dell’isola di Porto Santo (che è proprio di fronte a Madeira) e che aveva partecipato sin dall’inizio con Zarco e Teixeira alla “riscoperta”dell’arcipelago, essendo stretto collaboratore di Enrico (Infante di Portogallo che sarà chiamato, non a caso, il Navigatore, avendo fondato la famosa scuola di Sagres); ma,intanto,…come ci era arrivato in Portogallo e quando?
Lui dice che ci era arrivato, salvandosi da un naufragio occorso al largo delle coste dell’Algarve durante una battaglia navale!!!
È da credergli? Dice anche che, prima di sposarsi, era stato in Guinea e ben oltre l’Islanda imbarcato su navi portoghesi!
Attenzione, quello che dice, se fosse vero, avrebbe un grande valore conoscitivo per noi nel capire chi fosse veramente! Ci sta dicendo che era entrato nei segreti della navigazione portoghese (all’avanguardia in tutto ciò che concerneva la navigazione in questo momento storico.
Grazie proprio alla scuola di Sagres), scendendo al sud lungo le coste africane fino a toccare la Guinea per risalirne con la rotta della “volta da Mina”, un segreto della navigazione antica (di Fenici e Cartaginesi) che i portoghesi avevano riscoperto (secondo me, anticipati dai maiorchini nel secolo precedente)!
Si trattava di ritornare al Portogallo(o nel Mediterraneo), evitando i venti Alisei del nord-est(che noi conosciamo sin troppo bene nelle Canarie) con una rotta trasversale che portava le navi nel cuore stesso dell’Atlantico, in una zona (detta dei “venti variabili”) dove poter raccogliere i venti Alisei occidentali:vi ricordate?
È la stessa rotta del cretese Ulisse, quando si reca(dopo aver ucciso Polifemo in Tenerife) da Eolo,che gli dà…l’otre dei venti!
Fu grazie alla “volta da Mina”che vennero scoperte prima Madeira e Porto Santo e poi le Azzorre!
Ma che dire della spedizione al nord, ben piú inquietante? Se fosse vera la notizia, C.C.avrebbe avuto informazioni privilegiate dai pescatori islandesi (che frequentavano ampiamente la Groenlandia) e dai pescatori inglesi di Bristol,i quali conoscevano sicuramente le nuove terre seguendo i banchi di merluzzo lungo rotte che, ovviamente, tenevano nascoste.
La spedizione di cui parla C.C.storicamente c’è stata e riguardava un conflitto fra il re danese e l’Inghilterra, nato dalle pratiche manigolde dei pescatori di Bristol ai danni dei pescatori d’Islanda, isola che apparteneva alla corona danese.
Il re del Portogallo era imparentato col re danese e, perciò, accorse in aiuto del parente,organizzando una spedizione luso-scandinava contro l’Inghilterra; la domanda è questa: ma C.C.cosa ci faceva in una spedizione militare con il Portogallo?
Certo è che, stando in tale spedizione,ha potuto raccogliere notizie piú che credibili su nuove terre al di là del grande oceano!
Bisogna aggiungere che,forse,avrà potuto anche ascoltare le numerose leggende vichinghe sulla leggendaria terra di Vinland al di là del mare ed essere entrato in contatto con i “Cavalieri di Cristo”, un ramo templare che il secolo precedente (dopo la soppressione dell’Ordine) si era rifugiato in Scozia; i templari erano abili navigatori, depositari di esperienze di navigazione e studiosi di cartografia, come era il caso della stessa scuola di Sagres,intorno alla quale si era organizzato l’altro ramo templare col nome di Ordine di Cristo; facciamoci un’altra domanda: era C.C.un templare?
Non posso rispondere in questo momento, troppo lunga la storia di Cristoforo Colombo… ma,veramente, vorrei sopravvivere per raccontarvi il resto delle vicende… ancora piú misteriose su questo personaggio che, alla fine, ci apparirà moderno e medievale ad un tempo,sognatore e venale, attore e regista di se stesso, ben piantato sul palcoscenico della storia da dove è ancora capace di irradiare… piú ombre che luci!
Gianni Galatone
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